jeudi 28 février 2013

In viaggio

Oggi torno a casa mia, a Paris.
Maman mi ha detto che fra qualche mese anche io potrò portare la mia valigia. Non vedo l'ora, ho già un trolley rosso con Minnie, la fidanzata di Mickey.
Adesso scappo a prendere l'aereo, a presto da Paris,
la vostra Mini.


Trolley Disney Store

lundi 25 février 2013

Sovrapposizioni

Stamattina per andare al parco giochi volevo mettere a tutti costi il mio nuovo giubbotto di jeans, ma fa ancora freddino, così ho deciso di sovrapporvi questo gilet di falsa pelliccia che ormai è diventato uno dei basici del mio guardaroba.
Gioiuzza mi ha detto che nel gergo della moda si dice layering, cioè sovrapporre due capi che hanno la stessa funzione, e che si è molto visto durante le sfilate dell'ultima fashion week a New York, da The Row a Altuzarra (vedi la nostra Garance nazionale).
Io non lo so perché gli adulti amano complicarsi la vita con questi paroloni, a me sembra in fondo la cara vecchia tecnica del vestirsi a cipolla (s'habiller comme un oignon). Tecnica dettata dal buon senso, così se ho caldo andando in altalena tolgo uno strato e non rischio di beccarmi un raffreddore.
Adesso vi lascio, corro agli scivoli.


Minichic inodda: giubbotto H&M, gilet Zara Baby

Blu jeans

Qualche giorno fa io e Maman siamo state a fare shopping da H&M, siamo tornate a casa con una busta grande grande, tanto grande che ci sarei potuta entrare anche io.
A parte un teddy scovato da Gioiuzza al reparto uomo - il quarto, ma la tesi di Gioiuzza è che se mette in continuazione gli altri tre allora è un tipo di capo che usa, e quindi anche questo nuovo arrivato non rischia di essere dimenticato nell'armadio... comunque, stavo dicendo, a parte l'irrinunciabile teddy, il resto del contenuto della megabustona è per me, Minichic.
Per il momento vi svelo solo due dei capi che ho comprato, un anticipo di primavera. Anche se non ho resistito, e il giubbotto l'ho indossato già stamattina. Se tornate più tardi, vi farò vedere come.




A proposito, che ne pensate di questa fantasia a grandi righe B&W che imperversa per la prossima stagione? Gioiuzza dice che non le piace, e che non cederà...

24h a Dublino, the night

Pronti per un giro di Dublino by night? (beh diciamo piuttosto di sera, perchè io sono ancora piccolina, anche se non dormo mai prima di mezzanotte, e a Gioiuzza si chiudono gli occhi prima di me eheheh).


Dublino è famosa per i suoi mille pubs, la maggiorparte in zona Temple Bar.
Io vi consiglio di cenare al Boxty, e di provare appunto il boxty, che è una sorta di crêpe di patate, buonissima sluuurp. (Non vi preoccupate se in foto il Boxty è chiuso, la foto è stata scattata di domenica mattina perché il sabato sera c'era troppa confusione a Temple Bar per scattare foto).


Ben satolli (il boxty è per stomaci allenati), possiamo cominciare la tournée dei pubs. Cominciamo dal famoso Temple Bar, e continuiamo la serata all' O'Donoghue's e al Bad Ass, dove diversi anni fa avreste potuto imbattervi in una allora sconosciuta  Sinead O'Connor che serviva ai tavoli.




Temple Bar è animatissima la sera, piena di turisti e di giovani universitari. Gioiuzza, pur non disdegnando di recarsi a Temple Bar ogni sera del nostro soggiorno dublinese, sostiene che lei ha passato da un pezzo la fase cosiddetta dell'ostello spagnolo, e quindi preferiva i locali nelle vicinanze di Exchequer Street, a suo dire meno "universitari". 
Se anche voi, come Gioiuzza pensate di non essere più dei giovani Erasmus, allora vi consiglio per cenare Fallon&Byrne, dove potrete comprare o gustare sul posto specialità gastronomiche di ogni sorta, o il raffinato The Exchequer

samedi 23 février 2013

Snoopy Doggy Dogg

Interrompo provvisoriamente il resoconto del mio soggiorno dublinese per parlarvi della serata  trascorsa in pizzeria al Sale, nel centro storico di Catania, con Maman.
La pizza al Sale è così grande che, seppure buonissima, è quasi impossibile mangiarla tutta, e così in molti vanno via reggendo una scatola con dentro una buona metà della pizza, la cosiddetta doggy bag.
Gioiuzza mi ha raccontato che tanto tempo fa, quando lei era bambina (ma che stai dicendo Mini, questa volta sono io che mi rifiuto di scrivere) questa pratica era piuttosto malvista, e in pochi domandavano in un bisbiglio al cameriere di avvolgere quel che restava, "per il cane, sa" (oh, doggy bag, adesso ho capito, grazie Gioiuzza). 
Maman naturalmente è una grande sostenitrice della doggy bag, perché sostiene che quello che è veramente volgare è sprecare il cibo (Maman a volte è snob in maniera preoccupante).
Comunque noi non arriviamo mai al punto di interrogarci sulla convenienza o meno di questa discussa doggy bag, perché Gioiuzza la pizza la spazzola tutta, perfino le foglie di basilico. Si giustifica dicendo "quando mi ricapita una pizza così a Paris!", ma poi a Paris le capitano altre cose. Gioiuzza, ormai lo avrete capito, non è certo tipo da lasciarsi morire di fame.
Vi lascio con delle foto in notturna del mio look di questa serata. Total black e le mie nuove sneakers, non sembro un vero rappeur?




Minichic indossa: teddy H&M, vestito Sergent Major, sneakers Adidas, berretto Monoprix

vendredi 22 février 2013

24h a Dublino, seconda parte

Dopo pranzo, decidiamo di andare a fare una passeggiatina digestiva al parco di St Stephen's Green. Mentre ci avviamo, incontriamo questa scolaresca, carino questo ragazzino, vero? ma Maman mi ricorda che il mio cuore è già impegnato.



Il pomeriggio avanza, è l'ora del the (o dell'aperitivo, fate voi), decidiamo di fermarci a The Bank su College Green.




Camminiamo ancora un po', fa caldo per essere ottobre a Dublino. Passeggiamo lungo il fiume Liffey fino al famoso ponte Ha'penny: Maman mi ha spiegato che si chiama così perché tanto tempo fa per attraversarlo si doveva pagare un pedaggio di mezzo penny, half penny appunto. Maman sa prorio un sacco di cose (uffa Gioiuzza, basta, ormai l'hanno capito tutti che sei tu che intervieni, e poi ti ho visto che leggevi nella guida, sai...)




Infine, dopo aver attraversato Dublino a piedi (io ero in passeggino eheheh), torniamo in albergo a prepararci per la sera.

jeudi 21 février 2013

24h a Dublino, prima parte

La giornata comincia con un'abbondante colazione (ma di questo vi parlerò meglio nel prossimo post, sluuurp) e poi via a piedi, si scende lungo Grafton street gettando un occhio alle vetrine.




Proseguiamo fino al Trinity College, la più antica università d'Irlanda, fondata da Elisabetta I, che custodisce al suo interno una bellissima biblioteca, dove purtroppo è vietato scattare foto. Cioè, alcuni turisti scattavano foto di nascosto con i loro sottilissimi iphone, ma Gioiuzza con la sua mastodontica reflex si è subito fatta notare dallo zelante custode, così non ci ha neanche provato. Naturalmente continuava a ripetere che no, lei le foto non le avrebbe scattate ugualmente perché è una questione di civiltà, ma io so che sotto sotto si rodeva per l'occasione persa.


 

Camminiamo fino alla Christ Church Cathedral, e dopo aver visitato la chiesa scendiamo nella cripta. Maman mi ha spiegato cos'è una cripta, ma non lo ricordo bene, però ricordo che c'erano dei bei vestiti da principessa, e Maman mi ha detto che tanto tempo fa li indossava una regina.
Un languorino? è già ora di pranzo, possiamo fermarci a mangiare un boccone al bar della cripta, prima di continuare il nostro giro turistico. Avete già pranzato in una cripta?

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Dublino

Oggi è un pomeriggio piovoso, e io e Maman, immerse in questa atmosfera di nuovo invernale, abbiamo fatto una torta e guardato le foto del nostro ultimo viaggio a Dublino.
Gioiuzza sostiene che uno dei vantaggi di abitare a Parigi è quello di essere al centro dell'Europa, a poche ore di treno o di aereo dalle altre capitali. Così partiamo spesso per dei lunghi week-ends, e la Nonna Casse-noisette ci raggiunge, ma lei è un po' come il prezzemolo, è dovunque (uffa Gioiuzza, di nuovo, avevamo stabilito che ero io a raccontare, no?).
Se vi fa piacere, vorrei farvi vedere alcune foto del nostro soggiorno dublinese ad ottobre.
Questo era il nostro albergo, il Central Hotel in Exchequer Street.


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Centralissimo, a pochi passi da Grafton Street, la strada dello shopping, e dalle principali attrazioni turistiche, il Central Hotel possiede all'interno un caffè molto frequentato dai dublinesi, il Library Bar. 
Io e Maman ci siamo state dopo cena la prima sera trascorsa a Dublino. 
Birra e il tradizionale irish coffee ad appena tre euro, una sorpresa per noi che siamo abituate ai salatissimi prezzi parigini. E poi, si sta bene sprofondati nelle vecchie poltrone di velluto, viene voglia di fermarsi e aprire un libro...

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La mia prima giornata dublinese si conclude al Library Bar, adesso vado a nanna. Domani, se vi va, si continua ad esplorare Dublino.

lundi 18 février 2013

Punti di vista

Come vi avevo detto, eccomi di ritorno con un look più metropolitano, adottato per una passeggiata in centro (qui mi vedete nei pressi del Teatro Vincenzo Bellini).
Era una bellissima mattinata, ed io, che sono abituata alle più rigide temperature parigine, mi sono presto sbarazzata del teddy, troppo caldo per il sole siciliano.
Indosso tre dei miei acquisti del periodo dei saldi: il gilet in pelliccia sintetica e il cardigan leopardo di Zara Baby, e i miei stivaletti da indianina.
Ho aggiunto un capo che è uno dei basics dell'armadio mio e di Maman, un paio di jeans rossi (Gioiuzza adora i jeans rossi, trova che diano una touche rock anche al più basico degli outfit), regalo della zia Maria Luisa, una compagna di liceo di Maman. 
In realtà credo che Luis abbia visto un po' in prospettiva al momento dell'acquisto, ma Gioiuzza dice che è meglio così, perché quest'anno li posso mettere loose e l'anno prossimo mi ritroverò con un paio di skinny. Due vestibilità completamente diverse, insomma un po' come avere due jeans differenti.
Io spero solo che questo ragionamento non funzioni anche per i jeans di Gioiuzza, altrimenti vorrebbe dire che è ingrassata a dismisura.  

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Minichic indossa: teddy H&M, gilet in peliccia sintetica e cardigan leo Zara Baby, jeans Benetton, scarpe André per La Halle aux Chaussures, berretto Monoprix

Mickey e le candelore

In questi giorni io e Maman siamo in Italia da quella grande rompi della Nonna, detta anche la Casse-noisette Grand-mère (ehi Gioiuzza, ma che stai scrivendo, io non ho mai detto nulla del genere sulla Nonna, cancella subito. Zitta Mini, se non ti va bene impara a scrivere).
Appena arrivate, Maman mi ha portato a vedere le candelore esposte in occasione della festa di Sant'Agata, la patrona di Catania. C'era tanta tanta gente, un po' come ai fuochi d'artificio del 14 luglio, e se guardate bene vedrete che c'era anche il mio amico Mickey.
Nell'ultima foto, indosso il tradizionale "sacco" di Sant'Agata che mi ha regalato la Nonna. La Nonna ha pensato proprio a tutto, guardate, ho anche il cappello.
Adesso vado, ci vediamo oggi pomeriggio per un look più quotidiano.

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samedi 16 février 2013

La lista della spesa

Lista della spesa  

  • latte
  • pannolini
  • biscotti
  • un paio di adidas viola
Come un paio di Adidas? cosa ci fanno nel carrello? 
Beh si, Maman, la colpa è tua, perché hai insistito per andare a fare la spesa al centro commerciale (dove c'è un Adidas store) piuttosto che al supermercato sotto casa.

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Scarpe Adidas 

lundi 11 février 2013

Chien chaud

Come vi ho già detto, abito a Paris nel decimo arrondissement, noto anche come "boboland". Questo significa che il quartiere, oltre che dei suddetti "bobo", pullula di locali molto carini e animati.
Uno dei miei preferiti è Hutch Hot dog House, su rue du Faubourg Saint Denis.
Anche se Gioiuzza non mangia carne, questo posto piace tanto anche a lei, perché fanno i brownies alle noccioline e i muffins XL di cui è particolarmente ghiotta. 
Ma soprattutto ci piace sedere ad uno dei tavoli sul marciapiede, ed osservare il colorato andirivieni della rue du Faubourg Saint Denis. Sognando the Big Apple.
Qui mi vedete da Hutch con la mia madrina, venuta a trovarmi da Barcellona qualche settimana fa. 

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dimanche 10 février 2013

Pocahontas

Ho fatto spesso allusione su questo blog alle ossessioni di Gioiuzza, ma non mi pare di avervi ancora detto che è pazza per le frange, anzi più precisamente per le scarpe con le frange.
Ormai non le contiamo più: stivali Minnetonka, mocassini Minnetonka, sandali a frange con il tacco e rasoterra (due paia, uno dei quali ha perfino un inserto in leopardo, l'ossessione raddoppia), ankle boots con zeppa e frange, addirittura un paio di converse a frange.
Gioiuzza è un po' una feticista della frangia, quindi è normale che la settimana scorsa, imbattendosi in questo paio scontato al 50%, abbia perso la testa, e sia corsa verso le casse facendosi largo a colpi di passeggino fra la folla degli ultimi giorni di sconti. Peccato che sia una taglia 21.
Ehi, ma io faccio 21 di piede. E le frange piacciono anche a me.
Ehi Gioiuzza, queste scarpe sono mie, mollale. Mollale ti ho detto...

Scarpe Andrè per La Halle aux Chaussures 

Mix'n'match

Era l'anno in cui Miuccia accostava con audacia top a banane e gonne a strisce (défilé Prada printemps/été2011). I giornalisti di moda, i bloggers, le fashion victims di tutto il mondo gridavano al miracolo: era nato il mix'n'match.
Io ad appena due mesi comincio il mio fashion-apprendistato, e direi che non me la cavo male. Ancora in culla, padroneggio già ben tre fantasie: fiori, righe e stelle. 
Bye bye Miuccia.

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vendredi 8 février 2013

Les Minisoldes, parte seconda

Gli sconti sono agli sgoccioli, e Gioiuzza e io abbiamo già in wish list (e non solo, abbiamo già colpito) diverse cosette delle nuove collezioni.
Curiosi? beh, dovrete pazientare un po', per adesso vi faccio vedere cosa ho comprato in questi ultimi giorni. 
Una t-shirt come le ama Gioiuzza, di una bella tonalità di blu, e un cardigan animalier. Indossati da un modello d'eccezione.

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L'orso Edoardo indossa: cardigan Zara Baby, t-shirt H&M

mardi 5 février 2013

College girl

Uno dei capi che Gioiuzza compra in maniera seriale e compulsiva è il teddy. Ne possiede una mezza dozzina, e già ne abbiamo un altro in wish list.
Da qualche sera, il rituale prima di addormentarsi è sempre lo stesso: dopo aver chiuso con un sospiro il mac book aperto alla pagina web dell’articolo in questione,  Gioiuzza ripete come un mantra “les espagnols, vous ne m’aurez pas cette fois-ci” (spagnoli non la spunterete questa volta, ndt). Io invece penso che anche questa volta saranno gli spagnoli (Zara, ndt) a vincere.
Naturalmente anche io possiedo un teddy, anzi due. 
Li indosso con kilt e gonna a pieghe, da perfetta college girl, o in maniera più rock, con slim e t-shirts stampate, a secondo dell’umore.
Gioiuzza adora la panoplia in style college, ma sostiene che 30 anni è il limite estremo per concedersela. Così, visto che lei i 30 li ha passati da un pezzo, il teddy lo indossa su abiti a paillettes, o con la pencil skirt per andare al lavoro.
Il teddy che vedete in foto Gioiuzza e io l’abbiamo trovato nel reparto bimbo di H&M. Ha le maniche in pelle, e come ben sapete la “bi-matière” tessuto-pelle è uno dei trend di questo inverno. Irrinunciabile, quindi. A tal punto che, Gioiuzza lo ha preso uguale per lei, in taglia 14 anni.
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Minichic indossa: teddy H&M, sweat con cappuccio Monoprix, gonna Benetton, collants Zara Baby

dimanche 3 février 2013

Cocooning

Un pomeriggio d'inverno, si sta bene a casa.
Gioiuzza prepara il thè nella sua teiera leopardata. Io tiro la coda al gatto che sonnecchia sul termosifone.
Fuori Paris è soffice come neve.

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Minichic indossa: stivali H&M

samedi 2 février 2013

Centoquattro


Spesso io e Maman andiamo al 104.

L'ultima volta abbiamo visto una mostra realizzata in collaborazione con il museo di Zagabria,  "Le Musée des Coeurs Brisés(il Museo dei Cuori Infranti, ndt) .
Ho chiesto a Maman cosa significa avere il cuore infranto, e lei mi ha risposto che è quello che è successo a Hippolyte quando ho lasciato il nido.
Questa mostra mi è piaciuta molto, se volete vederla però fate presto, è in programma solo fino al sei febbraio.

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Poi, passeggiando all'interno del 104, abbiamo fatto un circuito attraverso la mostra collettiva Par Nature.  Quello che mi è piaciuto di più di questa mostra è stata l'installazione Jardim do Eden di Joana Vasconcelos.

Uno spazio onirico e fatato, sospeso nel buio ma adatto anche ai bambini come me: dall'oscurità emergono fiori fatti di luci come quelle dell'albero di natale, e si sentono anche i grilli.
Gioiuzza mi ha detto che era il suono dei meccanismi dell'installazione, ma sicuramente si sbaglia, dovevano essere i grilli.
Dopo questa maratona culturale, io e Gioiuzza ci siamo concesse un meritato riposo su una delle numerose sdraio che si trovano all'interno del 104, gettando un occhio al colorato melting pot attorno a noi.  E io ne ho approfittato per fare merenda.

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Minichic indossa: t-shirt Ramones H&M, kilt comprato a Dublino, collants Zara Baby, bikers Chicco