mercredi 27 novembre 2013

Natale in casa Mini

Dopo quasi un anno di blog, la vostra Mini ormai vi conosce bene, nonostante siate dei timidoni che non si manifestano molto nei commenti (dai, scrivetemi che mi fa tanto piacere!). 
Così, grazie alle statistiche di Google, so che siete dei curiosoni e che i post che apprezzate di più sono quelli in cui vi parlo della mia vita, e vi faccio vedere le persone che fanno parte del mio mini-mondo e anche la mia home sweet home
Così oggi ho deciso di aprirvi di nuovo le porte di casa mia per farvi vedere una parte delle decozioni di Natale. Work in progress; ma appena Gioiuzza finisce di addobbare casa, vi prometto che aggiungerò delle foto. 
Un po' presto per Natale, dite?











Inoltre questo è un post un po' particolare. 
Gioiuzza infatti ha deciso di lanciarsi e di partecipare con questo post al contest #riciccontest di Cecilia Ki
L'idea? pubblicare la fotografia di una decorazione, un pacchetto o un qualunque oggetto a tema natalizio, realizzato con le nostre mani riusando o rielaborando qualsiasi materiale.
Ora dovete sapere che Gioiuzza ha "deux mains gauches" (due mani sinistre) come si dice dalle nostre parti per indicare delle persone che non sono particolarmente dotate per i lavori manuali. 
Anche se nel caso di Gioiuzza quest'espressione potrebbe non essere poi così discriminatoria, visto che io e lei siamo mancine. 
Ma ho detto potrebbe, perché in realtà non credo che Maman sia particolarmente abile, anche se è volenterosa.
Così quest'anno si è cimentata nella realizzazione di un albero di Natale adatto al nostro minuscolo appartamento parigino, riciclando i miei adesivi delle fate.
Beh lo so che non era mica tanto complicato, ma che dite, la incoraggiamo?
PS) naturalmente io le ho dato una mano a mettere gli adesivi, e mi sono divertita proprio tanto!





mardi 26 novembre 2013

Les essentiels

Come sapete, io e Maman siamo da poco rientrate da Barcellona.
Maman durante questo viaggio è stata brava, bravissima: nonostante i vari Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius e Oysho ad ogni angolo di strada, non è caduta nella rete insidiosa del gruppo Inditex. Figuratevi che ha resistito perfino ad Uterqüe, si.
Bravo Maman! Che ne dite, facciamo tutti un applauso a Maman?
Anche se, ad essere sincera (sono una bambina, e noi bambini si sa siamo la bocca della verità) qualche piccolo acquistino c'è stato. Una colonia per me da Zara Home, ma solo perché la uso da quando ero bebè e a Paris non la trovo più, un badge al negozio di Casa Batllò, un anello e un rossetto da & Other Stories (quisquilie, dice Gioiuzza) e tanti, tanti "souvenir alimentari", che mi piacerebbe farvi vedere ma ho paura siano già stati divorati.
Però al ritorno abbiamo preso il treno e ci siamo fermate in Provenza dai Nonni. 
Provata dalla stoica astensione spagnola, Gioiuzza, anche a causa  dei jours essentiels (periodi in cui ci sono sconti particolari, in questo caso meno 40% sulla moda enfant) non ha saputo resistere alle sirene del Monoprix. 
A sua discolpa, dice di aver agito con buon senso, e di aver comprato solo dei capi caldi e comodi, di cui avevo veramente bisogno, degli "essentiels" insomma. Voi che ne dite?


mardi 19 novembre 2013

Mangiare a Barcellona: i pinchos

Come vi avevo promesso, eccomi di ritorno con un post food: oggi si va a mangiare pinchos.
Il pincho, o pintxo in catalano, è una variante di tapas particolarmente diffusa nei paesi baschi, la cui particolarità è il fatto che si mangia con uno stecchino, il pincho appunto.
Io li ho mangiati al Bilbao-Berrio di Carrer Argenteria (ce ne sono due, entrambi centralissimi; l'altro, più grande, è su Plaça Nova). 
Il locale è frequentatissimo, sia da turisti che da gente del posto; anche se non è particolarmente interessante per quanto riguarda l'arredamento, servono un enorme varietà di pinchos, e tutti buonissimi, quindi ve lo consiglio.
Che dite, assaggiamo? Andiamo a servirci al banco.











Torniamo a tavola con il piatto ( o i piatti, nel caso di Gioiuzza) pieno; magari non abbiamo resistito, e nel tragitto banco-tavola ne abbiamo già addentato uno.



Questo è il mio preferito, e anche quello della Nonna: le patatas bravas, delle patate accompagnate da una salsina al pomodoro ben piccante. Eccomi mentre mangio le mie patatas: che classe, eh? 







Ed ecco la mia manina che si serve nel piatto dei pinchos. No, guardiamo meglio, nel bicchiere del ghiaccio. Sarà colpa della salsina piccante delle patate, o piuttosto di quell'enorme peperoncino verde?
Avviciniamoci un po'. Sono i Pimientos de Padron (Padron è una cittadina della Galizia non lontano da Santiago de Compostela) e sono dolci. Non tutti però: una piccola percentuale, circa il 10%, sono piccantissimi : infatti recita il proverbio "Coma os pementos de Padrón: uns pican e outros non" (“come i peperoni di Padrón, alcuni bruciano e altri no”). 
Naturalmente è una questione di fortuna, e Gioiuzza si è subito lanciata alla ricerca di quello che le avrebbe incendiato bocca, gola e stomaco. La ricerca presupponeva l'assaggio di numerosi peperoncini, ma Maman non si è fatta spaventare dalla prospettiva di doverne mangiare almeno una decina prima di scovare l'eletto. In casi del genere, Maman non teme proprio nulla.





Allora, dopo i pimientos vi resta ancora uno spazietto per il dolce? A Gioiuzza si.



Una curiosità: al momento del conto, basta contare i pinchos vuoti (beh lo so che sembra strano dire "pinchos vuoti", ma voi sapete trovare di meglio?). 
Io credo di averne buttati almeno cinque sotto il tavolo, ma per fortuna la Nonna, che se ne è accorta, ha lasciato una mancia abbondante ;-)

Restaurante Bilbao-Berria, Carreer Argenteria 6, Barcellona

Minichic viaggia Digregorio Tour Operator

lundi 18 novembre 2013

Paris, I love you

Dopo una settimana a Barcellona dalla mia madrina ed un'altra in Provenza dai Nonni, eccomi di ritorno a Paris.
Paris è magnifica in questo periodo, addobbata a festa per Natale. Vi prometto che andrò in giro a fare tante foto.
Intanto restate con me, ho ancora tante cose da raccontarvi delle mie vacanze catalane. E, chissà, magari la vostra Mini ha anche una sorpresa in serbo per voi per Natale...







Paris, 1er arrondissement

Europunk

Cosa ci fa la vostra Mini con un paio di cuffie in mano?



Vi do qualche indizio: i Sex Pistols, Johnny Rotten, Anarchy… Perché la vostra Mini, lo sapete bene, ha un'anima ( e un guardaroba) punk.





Se volete saperne di più, venite a leggermi qui su Gushmag.
Ci vediamo dopo per il seguito delle mie avventure a Barcellona (si inizia a fare sul serio, andremo a mangiare tapas). E per cambiare aria, faremo anche una passeggiata parigina.

Europunk, dal 15 ottobre 2013 al 10 gennaio 2014 alla Cité de la Musique di Paris.

jeudi 14 novembre 2013

Barcellona: il mercato Santa Caterina

Ieri siamo stati alla Boqueria. Oggi andiamo al Mercato Santa Caterina, un mercato rionale nel quartiere Sant Pere, non lontano da El Born e dal Barri Gòtic.
Sorto sui resti dell'antico convento di Santa Caterina, è stato completamente ristrutturato nel 2005 ad opera degli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue.
Una curiosità: l'originale motivo "a pixel" del tetto dalla forma ondulata è dato dalla gigantografia di una foto di un banco di frutta e verdura stampata sulle 325.000 piastrelle esagonali di 67 colori che lo compongono.





All'interno, luce e spazio invitano alla flânerie. 
Meno movimentato della Boqueria, questo mercato è anche meno turistico: passeggiando fra gli ampi corridoi, sicuramente vedrete gli abitante del quartiere che fanno compere. E chissà, potreste anche imbattervi nella vostra Mini che beve uno zumo de fresa, un succo di fragola.









Alla vista di tutte queste prelibatezze vi è venuto un languorino? Nessun problema, potete mangiare sur place in uno dei piccoli bar all'interno del mercato, dove gli abitanti del quartiere si fermano a sorseggiare un caffè o a mangiare qualche tapas fra un acquisto e l'altro. E c'è anche un ottimo ristorante, le Cuines Santa Caterina.
Vi lascio in bonus una foto del p'tit dej (colazione) di Gioiuzza in uno di questi baretti, L'Univers: pa amb tomàquet (pane al pomodoro) e tortilla. A Gioiuzza piace restare leggera a colazione. 

mercredi 13 novembre 2013

Barcellona: il mercato della Boqueria

Pronti a partire a Barcellona con la vostra Mini?
Oggi vi porto al principale mercato alimentare della città, la Boqueria. 
Gioiuzza adora visitare i mercati alimentari: ormai lo avete capito che cibo e shopping sono le sue grandi passioni. Dopo di me, naturalmente. 
Ma la smetto di chiaccherare, facciamo piuttosto un giro fra i banchi del mercato. Non vi viene l'acquolina in bocca? Assaggiamo qualcosa?
Godetevi questa passeggiata alla Boqueria; io torno prestissimo con tante altre foto.



















mardi 12 novembre 2013

La Tour 13: street art a Parigi

Probabilmente non vi sarà sfuggito (qui) che alla vostra Mini piace tantissimo la street art.
Così, dopo aver tappezzato il quartiere con i miei bellissimi adesivi, ho pensato che sarebbe stato carino fare approfittare anche Maman e Papa del mio talento. Allora mi sono dedicata ai muri di casa.



Papà, nonostante dica di apprezzare l'arte moderna, probabilmente non ne capisce molto, perché mi segue armato di gomme e spugne varie, per cancellare le manifestazioni del mio estro artistico. E no, non venite a dirmi che forse è solo consapevole del carattere effimero di questo tipo di arte...
Gioiuzza, invece, lei si che ha occhio e apprezza il mio talento; oppure è solo troppo pigra per strofinare?
Comunque sono sicura che un giorno, quando sarò quotata come Banksy, Papa si mangerà i gomiti… 
Oppure se li sta già mangiando, visto che qualcuno ha avuto la mia stessa idea, riscuotendo un enorme successo.
Nel tredicesimo arrondissement di Paris infatti c'è un palazzo di nove piani interamente ricoperto di graffiti: la Tour 13.



All'interno, 36 appartamenti decorati da più di cento artisti, per un totale di 4.500 m2 di superficie che ne fanno la più grand esposizione collettiva di street art del mondo intero.
Purtroppo dal 31 ottobre la Tour 13, che sarà presto demolita, non è più accessibile al pubblico. Se volete saperne qualcosa di più, e visitare gli appartamenti con la vostra Mini, ve ne parlo qui su Gushmag.
Mentre voi mi leggete, io metto un po' in ordine le foto di Barcellona (Gioiuzza ne ha fatte quasi 1300!) e torno prestissimo per raccontarvi del mio viaggio.

lundi 11 novembre 2013

Poussette Café

Cosa fare quando è domenica pomeriggio e fuori piove? (Beh, a parte saltare nelle pozzanghere naturalmente).
Papa propone di andare a "bouquiner dans un café" (attività particolarmente apprezzata dai francesi, che consiste nel leggere un giornale o un libro seduti al tavolino di un caffé, ndr). 
Ma assolutamente fuori questione che io resti seduta ferma a tavola con Maman e Papa, io voglio correre e giocare.
Allora Maman propone di andare al Poussette Café, e siamo tutti d'accordo.



Quello dei "cafés poussette" è un concept che a Paris sta riscuotendo un enorme successo. Poussette in francese vuol dire passeggino: si tratta infatti di caffè dedicati a noi bimbi, dove abbiamo tanto spazio per giocare e tanti giocattoli messi a nostra disposizione.
Allora che ne dite, entriamo?





Papa ordina un café, Maman il suo immancabile thé: sedotta dal nome, sceglie J'aimerai tant voir Syracuse, alle note di pompelmo e mandarino.
Il thé è servito in una carinissima teiera a pois rossi, e lo assaggio anche io, a me il thé piace molto.







Terminato il mio thé, decido di giocare un po', e incontro un coccodrillo gigante. 







Mentre io gioco e Papa legge, Maman ne approfitta per fare un po' di shopping (ormai la conoscete Gioiuzza, purtroppo non c'è niente da fare…). Al Poussette café infatti c'è anche un angolo boutique, con giocattoli, deliziosi vestitini e decorazioni per le nostre camerette.





Il pomeriggio è volato via, si è fatta l'ora di tornare a casa. Il conto arriva accompagnato da un bicchiere di fraises tagada. Furbi qui al Poussette Café, hanno capito che noi bambini adoriamo le fraises tagada e ci prendono per la gola… Le divoro in un nanosecondo e corro con il bicchiere vuoto alla cassa per reclamarne ancora. Ehi Gioiuzza, ma perché ti nascondi? guarda che poi non te ne do neanche una...





Le Poussette Café, 6 rue Pierre Sémard Paris 9ème
Minichic indossa: t-shirt Gap, leggins Zara