dimanche 29 septembre 2013

Disneyland Paris

Vi ho già detto che quest'estate ho finalmente incontrato il mio Mickey? Noo?
Beh, ve lo racconto adesso. Ad agosto, Papa e Maman hanno deciso di farmi una sorpresa, e mi hanno portata a Disneyland Paris.



 



Se vi va di rivivere con me questa bellissima giornata, continuate a seguirmi, nei prossimi giorni vi farò vedere tante foto.
Per il momento, vi do qualche informazione pratica.

Andiamo con ordine (io, la vostra Mini, sono un tipo estremamente ordinato): innanzitutto, come si arriva a Disneyland Paris
Se come me vi trovate già a Paris, vi consiglio di prendere la RER A e scendere al capolinea, Marne La Vallée Chessy. Niente paura, se seguirete l'indicazione Parc Disneyland (ci sono anche le orecchie di Mickey, non potete sbagliarvi), non vi perderete di sicuro.
Il tragitto dura circa 40 minuti e il biglietto, che si compra ai distributori automatici della metropolitana, costa circa 15 euro andata e ritorno.
Se invece scendete dall'aereo e decidete di recarvi direttamente a Disneyland, esistono delle navette in partenza dai tre aeroporti parigini, Roissy-Charles de Gaulle, Orly e Beauvais.

Una volta arrivati, preparatevi ad una lunga fila alla biglietteria del parco per comprare i biglietti che vi garantiranno l'accesso al magico mondo Disney. Ma, se volete risparmiare tempo e denaro, vi consiglio di dare un'occhiata alla biglietteria on line:  se guardate qui, sicuramente troverete la formula che si adatta di più alle vostre esigenze.
Se poi siete molto organizzati e riuscite a programmare in anticipo il giorno esatto della vostra visita, vi costerà di meno: i biglietti cosiddetti "standard", validi invece per tutti i giorni, sono più cari.
Spesso la soluzione più vantaggiosa è soggiornare sul posto: gli hôtel Disney offrono dei pacchetti che oltre al soggiorno, spesso in mezza pensione, includono anche il servizio navetta dall'aeroporto e l'ingresso al Parc Disneyland e ai Walt Disney Studios.

Adesso che siete ben arrivati a Disneyland e che avete disfatto la valigia in albergo, si è già fatto tardi: sicuramente sarete un po' stanchi ma non vedete l'ora che sia domani per incontrare i vostri personaggi Disney preferiti. 
La vostra Mini vi rimbocca le coperte e vi da appuntamento a domani per vivere insieme questa magica avventura. Buonanotte e sogni d'oro.

vendredi 27 septembre 2013

Miss Cupcake

Un pomeriggio, passeggiando nel Marais con Maman e Papa, mi sono imbattuta in questo piccolo negozio so girly, Miss Cupcakes.
Ho incollato il naso al vetro, e ho scelto: quello rosa.
In fondo, sono una fescion blogger, no?  (Mini ma chi te l'ha messa in testa questa cosa???) 
Quindi DEVO mangiare cupcakes, e ancor meglio se sono rosa.



Naturalmente Maman e Papa non potevano dirmi di no. Ma allora perché questo faccino contrariato?



Ve lo spiego subito: la cliente entrata subito prima di me (lo sapevo io che dovevo farle lo sgambetto sulla porta) ne sta comprando addirittura 15, scegliendoli uno ad uno, e tutti diversi s'il vous plaît.
Se prende quelli rosa, le vomito addosso il mio biberon di latte di stamattina.
Ma chi la dura la vince, e finalmente esco dalla boutique con il mio cupcake rosa Minnie, o rosa Barbie se preferite.



Come vi ho già raccontato qui, ho una tecnica ben collaudata per mangiare i cupcakes, adesso ve la illustro in immagini.
Naturalmente inizio dal topping: prima mangio gli zuccherini prendendoli accuratamente uno a uno con le mani. Finiti gli zuccherini, attacco la crema.
Dopo averlo vigorosamente leccato ed essermi accertata di aver spazzolato ogni eventuale residuo di crema, quello che resta lo do a Gioiuzza; sono un tipo generoso, io.
Gioiuzza lancia sempre delle grida di gioia, il che mi fa presumere che un cupcake leccato sia ancora più delizioso. Voi che ne dite?





Minichic indossa: blusa comprata in un negozio di souvenirs ad Atene

mercredi 25 septembre 2013

Nelle scarpe di... The Suitcase of Style

Ritorna l'appuntamento con "Nelle scarpe di...", la rubrica dedicata alle strampalate interviste di Mini. L'invitata di oggi è la misteriosa Cristina di The Suitcase of Style.

Ciao Cristina, dicci qualcosa di te.
Ciao Mini, mi chiamo Cristina e questo tipo di domande mi mettono terribilmente in imbarazzo. Un po' per la timidezza che mi porto dietro sin da bambina, un po' perché sono una persona abbastanza riservata: non amo mettermi a nudo e le presentazioni nette mi mandano in crisi. Non che non parli di me con gli altri, ma sono più un tipo "da ascolto" e lascio che mi si conosca poco a poco, per chi ha la pazienza di farlo.
Per farmi sbottonare velocemente ci vorrebbero un paio di bottiglie di vino, ma per te Mini, ovviamente, solo succo di frutta.
Eh no, qui ti sbagli, io apprezzo molto il buon vino, ho una certa preferenza per quelli dal gusto ben rotondo tipo Côte-rôtie ma mi accontento anche di un buon Côtes-du-Rhône... 

Ehm, continuiamo. Tu hai un blog, The Suitcase of Style che è molto seguito (e piace tanto anche a Maman), ce ne vuoi parlare un po'?
Riguardo al blog, ne avevo aperto un primo quasi 10 anni fa, che non era altro che un diario personale (così come prevedeva la formula iniziale del web-log) in cui postavo pensieri, look e acquisti. Una sorta di frivolo miscellaneous in forma maccheronica, lontano anni luce dagli strumenti di marketing che sono divenuti adesso i blog. 
Dopo anni di assenza (nel frattempo mi sono laureata) ho deciso di riaprine un altro che parlasse -ancora- meno di me e più di moda.

La moda, la grande protagonista del tuo blog. Raccontaci come è nata questa passione.
E' stato più un avvicinamento a tutto il mondo dell'arte che alla sola moda. Tra grafici keynesiani e formule economiche, spuntò un esame sui linguaggi artistici incentrato sugli affreschi di soffitti e cupole, impossibile credere che si potessero nascondere tanti messaggi in una singola opera d'arte o dal posizionamento di un oculo. Da lì è nato il mio pallino per tutto ciò che è linguaggio, e cos'è in fondo la moda se non un modo di comunicare ed esprimere se stessi?
Aggiungi anche che amo tutto ciò che "è storia" e il gioco è fatto. Adoro l'idea che basti guardare una foto -o un dipinto- per capire, proprio dal modo di vestire, in che epoca è stata scattata, se era un periodo di guerra o meno, l'estrazione sociale della persona ritratta...
Riguardo alla moda come gioco, espressione che ultimamente mi va un po' stretta, ricordo di avere un "Gira la moda" vagante per la soffitta (anche tu?), ma lo trovavo estremamente impostato e limitato e me ne stufai abbastanza in fretta.
Della moda, per sintetizzare, apprezzo l'aspetto comunicativo e creativo allo stesso tempo.

L'economia, la moda... ma tu cosa vuoi fare da grande?
Non ho la più pallida idea di cosa succederà in futuro (il che, da perfetta Vergine, mi mette un po' d'ansia) ma so per certo che ci sono cose che non mi interessano e che non ricerco (successo, popolarità, ricchezze sfrenate) e altre cose che ritengo essenziali per me (il mare ad esempio). 
Alla frenesia di una grande metropoli preferisco un paesaggio e uno stile di vita più rassicurante alternato a momentanee incursioni esterne. 
Mi piace l'idea di una vita più distesa e da sempre subisco il fascino di quegli artisti, in genere attori, scrittori o registi, noti al grande pubblico ma praticamente invisibili in fatto di presenza "mediatica", quelli avvolti da un alone di mistero che staranno sicuramente sulle scatole a qualcuno solo perché non si uniformano al sistema. Non mi sento di certo il nuovo Salinger anche perché non butto giù una riga da almeno 15 anni e, si sa, l'era digitale ha assopito la fantasia mettendo tutto a portata di tutti (e poi le idee migliori mi vengono di notte, perdendosi tra la stanchezza e confondendosi con i sogni) ma so sicuramente che un lavoro "amministrativo da scrivania" non fa per me. 
Mi piacerebbe qualcosa che colleghi "art de vivre", il prendersi cura degli altri e il contatto con persone e personalità diverse. E tu Mini? Qualche idea sul futuro?
Io? tantissime... acrobata, astronauta, assaggiatrice di gianduiotti...

Come si evince dal tuo blog, sei una maga del "fotocollage", bravissima a reperire le tendenze dei défilés e a riproporle in versione low cost per noi comuni mortali. Che ne dici di creare un outfit per me, Mini?
Per te Mini ho pensato a qualcosa di "strong" -ma non troppo- ispirato ad una proposta Saint Laurent: shift dress in tartan rosso scuro con colletto peter pan e papillon effetto origami in pelle + ballerine a listini doppi ricoperti di microborchiette. Col tuo caschetto biondo sembreresti una deliziosa "enfant terrible".
Mmmm, si mi piace, dici che sopra posso mettere il mio giubbotto di pelle? o ci sta meglio un cardigan leo print?

Ed eccoci al domandone finale: quali sono le tue scarpe preferite? (magari aggiungi una foto)
Le scarpe sono un po' la mia croce&delizia, continuo a dire di dover smettere di comprarne senza risultati soddisfacenti: ho scarpe, spesso nuove, infilate praticamente in qualsiasi anfratto di casa, soffitta compresa. Per fortuna ho un archivio fotografico che, oltre ad essere la prova che "Houston, abbiamo un problema (di dipendenza)", mi aiuta a ricordare quelle che ho. 
Ah, però, sei sicuramente più organizzata di Maman...
Non ne ho di preferite in senso stretto ma se c'è n'è un paio che adoro e di cui mi gongolo anche se, a distanza di anni, non l'ho ancora mai indossato (arriverà l'occasione giusta, e sarà valsa la pena di aspettare) sono delle pump in satin dorato RODO con lati cutaway e fermaglio dorato con strass.
Ho una passione anche per i sandali gladiatore, è il modello che ricorre più spesso nella mia scarpiera.
Per tutti i giorni scelgo un paio di Converse color crema ma vissute, altrimenti, per una routine meno casual, direi un bel paio di stringate maschili color cognac.



Grazie Cristina per aver risposto alla minintervista.
Ma ci sarà la prossima vittima della Mini? Se l'idea vi tenta, o se c'è un/una blogger che suscita la vostra curiosità e vorreste saperne di più, non esitate a scrivere alla vostra Mini.

dimanche 22 septembre 2013

M'ama non m'ama

Il m'aime un peu, beaucoup, passionnément, à la folie, pas du tout...
... che poi sarebbe la versione francese del nostro "m'ama, non m'ama".











Oui, ma Mini, je t'aime à la folie! 



Minichic indossa: vestito Petit Bateau, scarpe Du Pareil au Même

jeudi 19 septembre 2013

Rainy day

Una giornata piovosa.
Mini: cool, metto subito gli stivaletti da pioggia e andiamo a saltare nelle pozzanghere!
Gioiuzza: cool, si resta a casa con un thé e un buon libro!
Ehi, Gioiuzza, ma non abbiamo esattamente lo stesso programma!
Nel frattempo che io e Maman ci mettiamo d'accordo su cosa fare ( e corro a indossare gli stivaletti, perché tanto la spunto io eheheh), vi faccio vedere la mia selezione per i giorni di pioggia.



Che ne dite? a me piacciono tanto tanto la spillanuvola e l'ombrello di Stella McCartney Kids. Un po' perché questa stilista non usa pellami animali, ma soprattutto perché, se guardate bene (seguite la freccia), di lato ci sono des moustaches, un bel paio di baffi. Così se appoggio la faccia, sembra che ho i baffi anche io e posso travestirmi da archidendone.
Chi è l'archidendone? è lo zio di Gioiuzza, un tipo creativo che da sempre ha fatto del baffo il suo segno distintivo.
Perché si chiama archidendone? questa è un'altra storia, magari ve lo racconto la prossima volta...
Intanto, vi dico che, nel collage qui sopra, fra gli oggetti scelti da me se ne cela uno di proprietà di Gioiuzza. Riuscite a indovinare quale?

lundi 16 septembre 2013

Amsterdam City Guide - Shopping ad Amsterdam

Oggi arriviamo alla fine della nostra mini-vacanza ad Amsterdam. E siccome il meglio è sempre per la fine, parliamo di shopping, perché, lo so, voi adorate lo shopping.
(Ehi, Gioiuzza, ma che scrivi? mica siamo tutti come te!)
Shhhh zitta Mini... ehm, scusate l'interruzione, stavo dicendo che oggi si va a fare shopping nella capitale olandese: seguitemi, e vi consiglierò cosa comprare ad Amsterdam. 

Partiamo dalla centralissima Piazza Dam, sulla quale si affacciano i grandi magazzini De Bijenkorf, che propongono una selezione delle migliori marche di abbigliamento, maquillage, oggetti per la casa, etc... anche se a me è sembrato un po' come le nostre Galeries Lafayette ma in più piccolo.
Poco lontano il centro commerciale Magna Plaza, che sorge all'interno di un antico ufficio postale: anche se secondo Maman i negozi non sono nulla di imperdibile, vi consiglio di farci un giro per ammirarne la magnifica struttura.
Da piazza Dam imbocchiamo Kalverstraat, una delle arterie commerciali di Amsterdam, dove oltre ai vari H&M, Zara, Mango etc, troviamo Hema, uno dei negozi preferiti di Maman.
Hema è una catena olandese, dove è possibile comprare, ad un prezzo light, una enorme varietà di oggetti dal design divertente e colorato: abbigliamento per bimbi, giocattoli in legno, articoli di cartoleria, oggetti per la casa e la cucina, dolciumi... 
Ma spostiamoci nel Jordaan, più precisamente dalle parti di Rozengratch, per una puntatina da Kitsch Kitchen, dove tutto è un'esplosione di colore. Vi consiglio di fare un pensierino sugli accessori per bicicletta, cestini coprisellini e borse, e sulla linea Artesanìa, la preferita di Gioiuzza, ispirata al Messico. Anzi, se vi capitasse di passarci e voleste comprarle uno di quegli altarini da viaggio, la fareste felice... io non vi ho detto niente, eh.
Proseguiamo verso il quartiere dei Docks, di cui vi avevo già parlato qui: mentre Gioiuzza, instancabile, continua a fare shopping, noi possiamo fare merenda comodamente seduti ad uno dei grandi tavoli in legno del bar  di Sissy-Boy, un concept store che propone collezioni di abbigliamento e oggetti per la casa. Una volta rifocillati, partiamo alla scoperta del raffinato universo di  Keet in Huis, dedicato a noi bambini.

Ma adesso scommetto che friggete dalla voglia di sapere cosa abbiamo comprato io e Gioiuzza.
Purtroppo non posso farvi vedere proprio tutto, perché eravamo in treno (Amsterdam è a sole tre ore di treno da Paris) e quindi, non avendo limiti di bagaglio come in aereo, ci siamo scatenate: Hema, ad esempio, l'abbiamo svaligiato, nonostante ce ne siano diversi anche nella nostra città.

Ad Amsterdam piove spesso, e Maman naturalmente aveva dimenticato l'ombrello. Fortunata coincidenza, che l'ha costretta all'acquisto di questo splendido modello con manico a tulipano. In viola, uno dei suoi colori preferiti; anche se ancora rimpiange di non aver preso anche la variante in giallo e quella in rosso. Insomma, lo sapete, se passate da Amsterdam e decideste di farci un regalino...



Io invece vorrei tanto una confezione gigante di questi originalissimi palloncini, ma Maman, che di solito mi dice sempre di si, per qualche inspiegabile motivo questa volta non è d'accordo.



Ma come ben sapete, la vostra Mini non si perde d'animo: infatti ho ripiegato su queste tipiche calamite da frigo, un must del kit ricordo del perfetto turista.



Da Sissy-Boy poi abbiamo comprato questa lettera di legno. Maman è stranamente ossessionata dalla lettera R, riuscite a dirmi perché?



Ma, a proposito delle ossessioni di Maman, parliamo di cibo. Abbiamo fatto scorta dei suoi biscotti preferiti, gli stroopwafel, due gaufres, sorte di cialde, ripiene di melassa. 
Li potete trovare facilmente ovunque, anche in graziose scatoline rotonde di latta. Qui sotto, eccoli nella versione snack di Hema, di cui Gioiuzza ama particolarmente il packaging. Ma se proprio dobbiamo trovarci un difetto, direi che dentro ce ne sono solo due, e quindi finiscono veramente troppo in fretta.





Ma, come vi dicevo sopra, il meglio per la fine.  Che ve ne sembra di questi occhiali?
Soffermiamoci sull'eleganza del motivo vegetale, messo in valore dalle micro-paillettes che creano sottili giochi di luce. Il tutto in uno dei colori faro dell'ultimo decennio, il verde cannabis.



Nessuno avrebbe mai il coraggio di andare in giro con degli occhiali del genere, dite?
Beh, vi sbagliate. ;-)



Così si conclude il racconto delle mie avventure ad Amsterdam; ma i viaggi non finiscono qui.
Tenetevi pronti per partire di nuovo, che la prossima volta si va ad Atene.

vendredi 13 septembre 2013

A perfect day

Mentre mi godo uno scampolo di vacanze in Italia dalla Nonna, vi faccio vedere alcune foto di un bellissimo mese d'agosto trascorso nella mia Parigi.
Un post esclusivamente in immagini (tante!), per dividere con voi un po' del mio piccolo mondo. 
Mattina, una passeggiata nel mio quartiere.



Séance di street-art ;-) Miaoooo.





Pranzo al Cadran con lo zio Joey e Gioiuzza. Adesso che il ghiaccio è rotto, ve la farò vedere più spesso, perché ci sta prendendo gusto. Ma non dimenticare, Gioiuzza, che questo è il MIO blog.



Brochette di pollo per lo zio Joey, salade de chèvre chaud per Gioiuzza, e frites per me naturalmente.





Apericena sul balcone di casa, circondati dalle piante di Gioiuzza. Sono quasi le nove, ma a Parigi fa buio tardi.



Regarde le ciel.









La "glace à l'eau"; un ghiacciolo all'arancia.



In pigiama, si gioca un po' prima di andare a dormire.



E se mettessi lo smalto nei piedini?



A perfect day. 
Buonanotte, e buon week-end.



Minichic indossa: t-shirt Monoprix, pigiama H&M

jeudi 12 septembre 2013

La valigia

In questi giorni vi sto un po' trascurando, ma sono di nuovo in viaggio. 
Vado a Catania dalla Nonna, così ho aiutato Maman a preparare la valigia.
Una in due naturalmente, perché io e Maman dividiamo proprio tutto.
Gioiuzza, smettila di fare la sdolcinata e ammettilo che da quando Easy Jet fa pagare per il bagaglio in stiva, per principio ti rifiuti di sborsare anche solo un centesimo e si parte con il bagaglio a mano.



Come potete vedere, la valigia è equamente divisa fra me e Maman: un po' più di metà per me, perché Maman sostiene che io mi sporco cresco, e i vestiti devo sfruttarli al massimo, non serve a nulla lasciarli nel cassetto perché al mio ritorno saranno troppo piccoli.
Lo spazio che resta, per Maman, il suo MacBook Pro con relativo caricabatterie e i suoi obiettivi fotografici.
D'altronde dovete sapere che Gioiuzza è una professionista del bagaglio a mano: fra i suoi records personali (fra i quali va particolarmente fiera del titolo di campionessa di Tetris della sala giochi di fronte al liceo che frequentava), può fregiarsi anche di quello, gloriosissimo, di più di un mese in vacanza in due con il solo bagaglio a mano. Anche se era estate, e quindi era più facile.
Lo zio Joey sostiene che Maman sia trucida, e che non si cambi; ma non è vero, è solo una questione di organizzazione.
Se vi interessa, magari poi vi spiego come fa.
Ma intanto, parlatemi delle vostre valigie. Magari avete qualche piccola o grande astuzia da suggerire a Maman per aiutarla ad alleggerire ancora di più la sua valigia...

samedi 7 septembre 2013

La demoiselle d'honneur

Stasera sono invitata a casa del mio padrino e del suo fidanzato, che festeggiano il loro pacs.
Maman mi ha spiegato che il pacs è come il matrimonio, solo che puoi cambiare idea. Un po' come quando compri i vestiti da Zara o da H&M, e hai un mese di tempo per riportarli indietro.
A proposito di vestiti, Gioiuzza sicuramente metterà il completo di Valentino che, come vi avevo già raccontato qui, ha comprato per il matrimonio della zia Danielona, perché lo deve ammortizzare (anche se penso che per ammortizzarlo completamente dovrebbe indossarlo anche per andare a comprare la baguette). Ai piedi, le Converse nere basse, perché Maman detesta essere vestita di tutto punto; e io le ho consigliato di aggiungere i suoi orecchini dragone.
Io invece, che amo les robes de princesse, indosserò un vestito bianco in sangallo, e una coroncina di fiori. D'altronde, penso che sia assolutamente necessario, perché loro sono i miei padrini, e, se è vero quello che dice Maman che un pacs è un po' come un matrimonio, allora io sono la demoiselle d'honneur.
Come Maman, metterò anche io le Converse, anche se secondo me con un po' di tacco avrei fatto un figurone. Se poi fa freddo, potrei aggiungere il giubbotto di jeans, come mi suggerisce Gioiuzza. O sarebbe meglio un semplice cardigan di filo? Ne ho uno viola, in crochet, che ci starebbe proprio bene. Voi che ne pensate? 
Purtroppo adesso non ho il tempo di scattare le foto del mio outfit di stasera, ma vi ho fatto un collage con Polyvore.
Adesso scappo che mi devo preparare per la soirée. Sicuramente ci sarà tanto champagne, e magari anche la pièce montée sluurp.
Buon week-end a tutti dalla vostra Mini
PS) ho dimenticato di raccontarvi che mentre facevo questo collage su Polyvore, Gioiuzza era connessa su Fb, e così l'ha condiviso automaticamente, e il padrino l'ha visto. Uffa, adesso niente più suspense sul mio look di stasera. Certe volte, Maman è proprio svampita.

vendredi 6 septembre 2013

Gioiuzza mia

Per chi ancora non lo avesse capito, Gioiuzza è la mia Maman. Finora assente sulle pagine di questo blog, credo sia finalmente giunto il momento di presentarvela.
Ma perché ho aspettato tanto? 
A parte che Gioiuzza è un po' timida, ci sono delle ragioni di natura diciamo "tecnica".
Il fotografo di casa, infatti, è lei, la mia Gioiuzza. 
Papa è decisamente negato con la macchina fotografica.
Non c'è da stupirsi, quindi, che le foto nelle quali ci siamo io e Maman insieme si contino sulle dita di una mano. E -aggiungerebbe Maman che è in fatto di fotografia è una grande rompiballe un po' esigente- sono anche brutte, e se non fosse che ci sono io le avrebbe già cestinate senza pietà.
La foto qui sotto, ad esempio.



Stavamo passeggiando nel nostro quartiere, qualche giorno dopo il mio primo compleanno (ero proprio piccola, eh?), quando Maman, presa dall'irrefrenabile voglia di immortalare questo magico momento, decide di cedere la sua "EOS d'amour" a Papa.
Non senza dargli mille indesiderati utilissimi consigli su come scattare. 
"Ouvre grand le diaphragme", continuava a ripetere Maman. Ma che sarà mai questo diaphragme
Se si apre grande, allora è qualcosa tipo la bocca? perché Gioiuzza me lo dice sempre quando cerca di farmi mangiare, "ouvre grand la bouche", apri grande la bocca. E' molto ossessionata dal cibo, Gioiuzza...
Evidentemente Papa deve essersi distratto un attimo, perché non si capisce se il soggetto centrale della foto siamo io e Maman o quel cassonnetto verde alla nostra sinistra, la cui presenza è sicuramente significativa nella composizione della foto, almeno quanto quella della signorina bionda di spalle.
Gioiuzza (che è sempre molto chiara quando parla di fotografia) dice che è un problema di profondità di campo, e che se Papa avesse aperto grande il famoso diaframma e messo a fuoco su di noi, saremmo emerse nitide al centro della foto, mentre tutto il resto sarebbe stato più sfocato e quindi meno visibile. Per quanto riguarda il cassonetto, dice che potrebbe cancellarlo con Photoshop, ma sarebbe un'operazione lunga.
Io invece penso che Papa avrebbe potuto semplicemente aspettare che la signorina di spalle si allontanasse. Il cassonetto, in quanto a lui, siamo d'accordo non cammina, e quindi non può allontanarsi, ma Chéri avrebbe potuto facilmente ovviare al problema dicendo a Maman: spostati di qualche metro per favore in modo che non venga il cassonetto, ecco un po' più a destra, ancora qualche passo, stop va bene così...
Voi cosa ne pensate? Siete dei fotografi compulsivi come Maman, o vi limitate a scattare qualche foto con il telefono?

jeudi 5 septembre 2013

Avenue Montaigne

Come vi dicevo qui, lunedì io, Maman e Pluto siamo stati invitati a Europe 1 in occasione di un emissione sui baby bloggers.
La sede di Europe 1 si trova vicinissimo ad Avenue Montaigne, dove ci sono le boutiques delle grandi marche del lusso, così ne abbiamo approfittato per fare un giretto.
Vi va di guardare le vetrine con me?



Questa, come potete ben vedere, mi è piaciuta proprio tanto, il rosso è uno dei miei colori preferiti, e poi c'erano tante palle. 
Volete sapere di che boutique si tratta? eccovi accontentati...



Questa invece è la vetrina che ha colpito di più Gioiuzza, che farebbe di tutto per avere uno tutti e tre i vestiti esposti. 
Ma purtroppo dovete sapere che, dopo l'ingente somma spesa a giugno per acquistare questo Valentino in occasione del matrimonio della zia Danielona, in questo momento ( e ancora per un pezzo) Maman può permettersi al massimo di comprare, soyons fous, un paio di calzini da H&M.
(Si lo so Maman che la zia Danielona è una delle tue più vecchie amiche. Me lo ho hai già spiegato che in Italia i matrimoni sono più formali, che tu eri addirittura testimone e quindi quel completo era assolutamente necessario e blablabla...)



Piacciono anche a voi? volete sapere dove potete trovarli? Vi do qualche indizio.







E, per finire, ecco il mio outfit: per l'occasione indossavo un vestito a fiori dai colori vivaci, che vi avevo già mostrato qui
Come potete vedere, questo vestito dalla fantasia diciamo "campestre", è perfettamente a suo agio anche in città. Ma continuate a seguirmi, perché vi riservo una sorpresa: presto ve lo farò vedere in un quadro più "bucolico".



Minichic indossa: vestito Petit Bateau

mercredi 4 septembre 2013

Roy Lichtenstein al Centro Pompidou

Domenica scorsa a Paris pioveva tanto tanto, proprio il tempo adatto per visitare un museo. 
Così io, Papa e Maman siamo andati a vedere la mostra di Roy Lichtenstein al Centro Pompidou.



Appena entrati, ho capito subito che questa mostra mi sarebbe proprio piaciuta. Infatti, già nella prima sala, ecco il mio Mickey pronto a darmi il benvenuto: Look Mickey, un'opera del 1961, periodo in cui Lichtenstein si ispira ai fumetti.



Oh Mickey...I love you too...but... but, c'è sempre un but (ma). Infatti, continuando a visitare la mostra, di fronte a questo quadro mi sono resa conto che non si trattava di Mickey ma di Jeff.



Vabbè dai, consideriamola una mia personale reinterpretazione. In fondo lo stesso Lichtenstein ha reinterpretato diverse opere d'arte del passato, no? come questa Still Life with Goldfish, in cui riprende un tema caro a Matisse. Anche se secondo me, a parte il fatto che ci sono dei pesci rossi che nuotano in un boccale, non c'è una grande somiglianza. 


Ma non posso proprio distrarmi un attimo e fare tranquillamente quattro chiacchere con voi che guardate cosa mi combina Gioiuzza. 
Maman, perché stai fotografando il pavimento?


Ah, ti sembrava una delle opere esposte? perché è' lo stesso blu degli altri quadri, dici? si capisco, l'uso dei colori primari, saturi, ti ha tratta in inganno.
Ma non ti preoccupare Maman, non lo dico a nessuno, sarà il nostro segreto.
Certo l'arte moderna è spesso difficile da comprendere, ma vi do un consiglio.  Fate come me: un sorriso appena accennato, misterioso come quello della Gioconda, e lo sguardo remoto, perso nel vuoto, et voilà, il gioco è fatto. 
Anche se voltate le spalle al quadro non fa nulla, tanto ormai godrete di una fama imperitura di conoscitori ed estimatori d'arte.


Ma proseguiamo, che se no si fa tardi e la libreria del Centre Pompidou chiude, e non possiamo comprare i magneti da frigo e tutti quei gadgets che piacciono tanto a te, Gioiuzza.
Eccoci arrivati all'ultima sala: anche per questi paesaggi "zen", ispirati da antiche pitture cinesi, Lichtenstein utilizza la tecnica del puntinato Benday, tipica dei fumetti, che ha fatto sua già dalle prime opere.
Sorprendente, vero?